Sunday, October 15, 2006

ACQUE NON DEPURATE MINACCIANO GLI OCEANI

Le acque non depurate sono una minaccia crescente per oceani e mari: il crescente inquinamento sta mettendo a rischio la vita marina e gli habitats. Lo dice un rapporto del Global program of action for protection of marine environment delle Nazioni Unite. Il rapporto ''State of marine environment' sottolinea come sostanziali progressi sono stati fatti nel campo nella riduzione delle forme di inquinamento derivanti da idrocarburi, maltri problemi sono aumentati. In molti paesi in via di sviluppo, tra l 80 e il 90% delle acque di scarico vengono immesse in acque costiere allo stato grezzo e non trattate. L inquinamento, collegato all aumento della popolazione costiera, l inadeguato costruzione delle infrastrutture e a carenti sistemi di gestione, sta mettendo a rischio la salute umana e della natura, e la qualita' della vita di pescatori e turisti. ''Finora abbiamo trattato l oceano come nostra pattumiera ha detto Achim Steiner, Direttore esecutivo di UNEP- ma e evidente che non possiamo continuare in questo modo, come ci dimostra l Artico, dove piu' volte abbiamo riscontrato un incremento delle concentrazioni di mercurio in foche e cetacei''. Il report stima in 56 miliardi di dollari la cifra necessaria ogni anno per affrontare il problema della depurazione delle acque. L'UNEP chiede ai paesi responsabili un impegno serio su questo problema, anche per le preoccupazioni per un aumento dei danni ad ecosistemi delicati ed economicamente importanti quali le mangrovie, importantissime per la difesa costiera e la pesca, e le barriere coralline. Alla base dei problemi vi e' la crescita della popolazione e lo sfruttamento intensivo delle risorse marine. Circa il 40% della popolazione mondiale vive vicina alle zone costiere. Le aree minacciate sono il Mare del Nord, le barriere coralline del Sud Est asiatico, le zone umide del Nord America, l Africa meridionale e occidentale, gli ambienti di mangrovie in molti paesi dei Carabi, Ecuador e Colombia, aree di pesca dell America Latina. Il report denuncia anche un aumento del livello di inquinanti di origine agricola come concimi e fertilizzanti, le emissioni causate dai combustibili fossili, in crescita nei paesi sviluppati e in via di sviluppo. Cio ha provocato un aumento esponenziale, dal 1960 a oggi, delle ''zone morte'', aree costiere contrassegnate dalla carenza di ossigeno, ed emergenze legate alla proliferazione incontrollata di alghe tossiche. I risultati di questo rapporto verranno illustrati in dettaglio agli oltre 60 membri del GPA iniziative dell UNEP che si incontreranno nel Beijing dal 16 al 20 ottobre per incoraggiare un aggiornamento del loro Piano di investimenti strategici. ''Si stima che l 80 % dell inquinamento marino abbia origini terrestri e questo potrebbe aumentare in modo significativo al 2050 se, come ci aspettiamo, la popolazione costiera raddoppiera nei prossimi 40 anni, e l azione per combattere l inquinamento non sara rafforzata'' ha concluso Steiner.

FONTE: ANSA

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