Monday, April 02, 2007

Il Plutonio

Lo scorso autunno, tra USA e Russia è stato raggiunto un accordo per collaborare alla conversione del plutonio da bombe in surplus. Ciascun Paese ne convertirà 34 tonnellate metriche, quantità sufficiente a fabbricare più di 16mila ordigni.

Si tratta di un importante passo in avanti nell'attuazione di un programma che converte Plutonio usabile a fini militari in una fonte di energia non a rischio di proliferazione.

Forse entrambi i Paesi hanno bisogno del Plutonio per progettare astronavi interstellari.

In realtà una fonte di energia in grado di far raggiungere all'astronave una frazione non trascurabile della velocità della luce esiste già, e si chiama reattore autofertilizzante; in tale reattore il combustibile è costituito da uranio non arricchito (o anche "impoverito") e da una quantità non elevata di plutonio.

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Plutonio: elemento chimico artificiale transuranico (simbolo Pu, numero atomico 94) scoperto nel 1940 da Glenn Theodor Seaborg (1912-), Edwan Mattison MacMillan (1907-1991) e collaboratori. È un elemento radioattivo che si ottiene nei reattori nucleari partendo dall’uranio-238. L’isotopo più facilmente ottenibile è il Pu-239 (periodo di dimezzamento di circa 24.000 anni), che si forma abbondantemente nei reattori nucleari. Il plutonio e i suoi sali tendono a fissarsi in alcuni tessuti, in particolare nelle ossa, dando luogo a gravi lesioni dovute alla sua radioattività; è inoltre un potentissimo veleno chimico. Purtroppo è uno dei principali costituenti degli ordigni nucleari.




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