Sunday, December 16, 2007

Bali: un accordo fuori tempo massimo

dal nostro inviato a Nusa Dusa - BALI, John Keyman
Dopo due settimane di discussioni spesso amare, i 190 delegati alla Conferenza sui cambiamenti climatici di Bali, sembra abbiano trovato un punto in cui l'accordo è suscettibile di essere perfezionato e ratificato. La Conferenza avrà dunque un'appendice, che darà il tempo ad un manipolo di delegati, di trovare un compromesso, entro l'alba di domani.

Probabilmente saranno previsti due anni intensi di negoziati per provare a risolvere i dettagli più drastici delle emissioni gas serra nel mondo. Il compromesso, sembra sia stato raggiunto, allorchè la Ue ha smesso d'insistere su un esplicito riferimento al target del taglio delle emissioni dal 25 al 40 per cento entro il 2020 da parte dei Paesi più ricchi del mondo... Proprio il punto a cui si sono opposti strenuamente Stati Uniti, Canada e Giappone. Invece di un target numerico l'Europa ha deciso di accontentarsi d'una frase che faccia riferimento all'importante Rapporto dell'Ipcc, dove gli scienziati avvertono che sono necessari profondi tagli alle emissioni per prevenire un pericoloso surriscaldamento del pianeta. L'accordo finale è anche atteso per fare da riferimento ad un obiettivo di lungo termine, che prevede la riduzione dei gas a effetto serra del 50 per cento in tutto il mondo, entro la metà del secolo. E sebbene la Conferenza si sia conclusa nei tempi previsti, la lentezza dei negoziati non ha permesso di raggiungere in tempo utile un risultato soddisfacente. Perciò è prevista una ultima sessione stamane (sabato 15/12/07).

Sulla base di ciò, pare dunque evidente che il vecchio continente non diserterà il vertice americano di gennaio ad Honolulu.

Da Bali... stavolta è davvero tutto JK

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