A quanto sembra la violenza degli ultimi uragani tropicali abbattutosi sulle coste degli Stati Uniti, ha fatto salire lo stato di allerta sulla questione del surriscaldamento del pianeta. Ormai tutti gli addetti ai lavori hanno finalmente compreso che la faccenda si è fatta maledettamente seria. Ora poi, che a dirlo sia la NASA, per bocca degli Stati Uniti, considerati fino ad oggi assai poco sensibili ai problemi ambientali, che lo confermi il Consiglio Climatico delle Nazioni Unite e lo ricordi la Reale Accademia della Scienza Britannica... è chiaro che l'effetto serra è diventato troppo minaccioso. Secondo gli studiosi, quello a cui stiamo assistendo è il cambiamento climatico più importante che si sia prodotto sulla terra negli ultimi milioni di anni. Basti analizzare la calotta polare, che nel 1979 era larga 7 milioni di chilometri quadrati mentre oggi ne misura poco più di 5. Responsabile di tutto questo sono appunto l'emissioni di anidride carbonica, cioè l'inquinamento urbano, la deforestazione che ne limita l'assorbimento al suolo, l'edilizia intensiva che distrugge alberi e campagne. E conseguenziale a tutto ciò sarà l'innalzamento del livello del mare, Mediterraneo compreso, di almeno trenta centimetri; l'accrescimento della violenza degli uragani, la diffusione di malattie, l'aumento della siccità e dell' aridità dei suoli. Tuttavia lo scioglimento dei ghiacci potrebbe avere anche altri effetti: la massa d'acqua fredda che si riversa nell'Oceano Atlantico, potrebbe bloccare la calda corrente del Golfo, che dal Messico arriva in Europa, provocando così un raffreddamento del clima, una sorta di piccoloa glaciazione della Scandinavia e dell'Europa.
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