Wednesday, June 14, 2006

IN ATTESA DEL 2020

Una decina di anni fa, durante una conferenza internazionale, il Dr. Brian O’Leary, docente di fisica astronomica all’Università di Ivy League, negli USA e autore di vari libri, dichiarò che alcuni inventori e ricercatori "indipendenti" avevano dimostrato di poter sfruttare la ZPE, o "Zero Point Energy" (Energia a Punto Zero) che si trova nello spazio che circonda la Terra.

Lo studioso spiegò agli astanti che sarebbe stato possibile ricavare abbondante energia elettrica con un motore magnetico o con una specie di piccola scatola nera, costruiti appositamente per catturare la ZPE. La risorsa da sfruttare ci circonda ed è praticamente inestinguibile, tanto che la ZPE potrebbe alimentare le fabbriche, far correre le auto, illuminare le case e le strade o far partire un missile, risolvendo una volta per tutte il problema dell’inquinamento.

Il suo intervento come relatore si può riassumere in questi termini: "È un po’ come se fossimo appena usciti da un incubo lungo un secolo, in cui abbiamo basato la nostra tecnologia sulla costruzione di ‘dinosauri’ inquinanti. Se fossimo già nel 2020, e potessimo guardare indietro al secolo scorso con il senno di poi, capiremmo che quello è stato il secolo in cui abbiamo sfruttato la Terra oltre ogni limite, fino a toccare il fondo della ragione umana, rasentando la pazzia. E dopo averlo capito, torneremmo sui nostri passi.

C’è da chiedersi come mai questa nuova sorgente di energia pulita non sia mai stata riportata dai media e, almeno in apparenza, nessuno se ne occupi. Non è la prima volta che le scoperte più straordinarie della storia, all’inizio, subiscono attacchi di ogni genere dalla scienza contemporanea, basta pensare a Galileo. La resistenza a una nuova idea è proporzionale alla sua importanza. Ecco perché i media non ne parlano: c’è da salvare un mercato mondiale di miliardi di dollari e all’umanità poco importa delle conseguenze ambientali ed ecologiche..."

Dopo qualche anno, la città di Wilsonville, nello stato dell’Oregon, ospitò un congresso completamente focalizzato sulla cosiddetta "New Energy", con ospiti Brian O’Leary e Alden Bryant, noto per aver lottato e ottenuto il "Trattato del Clima delle Nazioni Unite" e aver dato vita al movimento no-profit NEM, "New Energy Moviment". Il tema di questo secondo congresso si deve sicuramente all’eco della popolarità ottenuta per essere stato ascoltato dalla Commissione sull’Energia della California e per aver parlato alle Nazioni Unite e in vari programmi radiofonici e televisivi.

L’energia non si può distruggere e non si consuma mai, ma può essere integrata e trasformata in altra energia. Questa è fisica. Eppure nel mondo si continuano a produrre e nascondere residui tossici e scorie radioattive anziché pensare "seriamente" a fonti alternative. Nell’era della globalizzazione gli interessi dei singoli paesi sono messi a rischio della concorrenza; cosa importa se per contenere i prezzi bisogna inquinare i fiumi? L’importante è non farsi scoprire e non venire arrestati.

I nostri figli? I nostri nipoti? Cosa importa quello che succederà tra un secolo, quando noi non ci saremo più? I nostri figli, in fondo, non si potranno lamentare del benessere "economico" che stiamo preparando per loro...!

Il manifesto del NEM sostiene che l’unica soluzione ai problemi dell’umanità sta nella trasformazione dell’energia e nel modo di generarla. Tuttavia, a meno che al cambiamento non si accompagni un aumento di coscienza sulla distribuzione selvaggia, il tanto desiderato cambio graduale non risolverà che una minima parte dei problemi. Gli attivisti del NEM hanno un "grande obiettivo": far sì che tutti prendiamo coscienza della responsabilità di essere i custodi degli ecosistemi e questo avvenga con la conoscenza necessaria per trasformare quello che potrebbe influire negativamente su ogni forma di vita.

Negli ultimi anni ci sono stati molti seminari NEM in California, diretti dal Dr. Brian O’Leary e Meredith Miller, frequentati da un microcosmo di "ricercatori di soluzioni", dai sostenitori dell’ecologia e della giustizia sociale, a fisici, ragionieri, chimici, insegnanti e operatori sociali.

"La scienza della New Energy è in fase di ricerca e sviluppo", ha dichiarato recentemente O’Leary, facendo intendere che agli inventori serve aiuto. A chi gli ha fatto notare che sul mercato non esiste ancora nessuna invenzione basata su questa energia rivoluzionaria, ha replicato che bisogna essere realistici. "Chiedere agli inventori di oggi di realizzare prodotti finiti, sarebbe come aver chiesto ai fratelli Wright di far volare i passeggeri e spedire la posta... dopo il loro primo volo".

Nel frattempo, malgrado la dipendenza dal petrolio e i rischi della fissione nucleare, e il pericolo derivante dal bruciare combustibili fossili, sembra che i governi di tutto il mondo non abbiano alcuna fretta di promuovere davvero le nuove tecnologie di energia pulita su piccola scala. Sono stati realizzati accumulatori di combustibile, ma il pubblico non deve sapere che si progetta di produrre l’idrogeno - che farà funzionare gli accumulatori - con il carbone e la fissione nucleare...
Inoltre, sembra che dovremo attendere il 2050 prima di poter iniziare a usare la New Energy!
A quanto pare i governi mondiali non hanno urgenza, mentre sembrano averne molta le persone comuni. Chi ha bambini piccoli, dovrebbe dunque aspettare due generazioni per vedere i tanti desiderati cambiamenti? Come mai le tecnologie della cosiddetta "energia a punto-zero" stanno spuntando su tutto il pianeta come funghi, se sono destinate a languire?

Non ci si aspetta che la nuova energia sia una formula magica o la panacea di tutti i mali... ma se l’umanità si accorgesse che l’energia è potenzialmente abbondante, allora non sarebbe del tutto utopico pensare che cadrebbero gli interessi di alcuni governi a fare le guerre del petrolio. E se l’emergente scienza dell’energia "proveniente dallo spazio intorno a noi" fosse capita appieno, ci sentiremmo "cittadini del mondo" e saremmo consapevoli di disporre di una risorsa comune di energia pulita, sfruttabile da tutta la popolazione terrestre.

Aumentare la coscienza umana e guarire il pianeta non sono l’utopia del futuro! Anzi, sono fondamentali e devono procedere fianco a fianco con la New Energy. Quando si sente dire che "prima" di disporre di questa energia, l’uomo deve acquisire una coscienza ecologica, abbiamo l’impressione che venga creato il presupposto per frenare e bloccare gli sforzi degli inventori.
Recentemente si è perfino ipotizzato un illogico salto quantico nel momento in cui, per andare fino all’"Energia a punto-zero", si attraverserà quella solare... e poi, in fondo, siamo proprio sicuri che l’etere esista? Siamo sicuri che questa "colla universale" sia presente nello spazio?

Qualche anno fa si stava formando in Inghilterra un comitato per le "Energie del Futuro" da presentare al Parlamento Europeo. Questo comitato promuoveva coraggiosamente un altro tipo ancora di energia pulita e onnipresente, definita "Field Energy", "Energia dei Campi", che sfrutta... le radici dell’erba; all’Unione Europea avrebbe consigliato come combattere l’inquinamento creando tra le nazioni energia ecologica.

È facile immaginare, tuttavia, che un’iniziativa di questo tipo avrebbe avuto "qualche" difficoltà, dal momento che eventuali cambiamenti di questa portata avranno ripercussioni economiche selvagge, specialmente la riorganizzazione degli impianti e lo smantellamento delle vecchie strutture. Non se ne è saputo più niente, o quasi, fino a qualche settimana fa, quando...

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