Wednesday, April 18, 2007

Arctic Arc: l'importanza dell'uomo

Il 2007-2008 è stato proclamato l'Anno polare internazionale, il principale sforzo di ricerca coordinato a livello internazionale degli ultimi 50 anni, dove scienziati e responsabili politici di 45 paesi hanno assicurato il loro sostegno politico e finanziario.

L'obiettivo generale dell'iniziativa è quello di consentire un'osservazione e una comprensione più dettagliate delle regioni polari, attirando l'attenzione del mondo intero sulla loro importanza.

Vi sarebbe dovuto essere anche un satellite a dar man forte al grande evento, il satellite CryoSat, che avrebbe dovuto fornire dati importantissimi sui cambiamenti climatici ma è andato perduto 19 mesi fa a causa di un lancio fallito. Tuttavia l''ESA (Agenzia Spaziale Europea) ha deciso di ricostruirne un altro, CryoSat-2, che sarà comunque più potente del primo e verrà lanciato in orbita nel 2009. Il grande vantaggio del nuovo satellite è la capacità di misurare i cambiamenti nello spessore dei ghiacci sia sul mare che sulla terra. Ma in un'era in cui i satelliti artificiali perlustrano e frugano in ogni anfratto del globo si sente comunque l'importanza dell'uomo, che dovrà compiere indagini sul posto. A riguardo, nella preparazione del lancio sono attualmente in corso nell'Artico vari esperimenti sul campo, nell'ambito delle iniziative organizzate per l'Anno Polare Internazionale.

Uno di questi è la spedizione Arctic Arc, sponsorizzata da Rolex, i cui protagonisti sono due esploratori belga: Alain Hubert (53 anni ingegnere ed esploratore) e Dixie Dansercoer (45 anni, campione di windsurf ed esploratore del Karakorum in bicicletta), partiti il primo di marzo dal Capo Arktishewski, in Siberia.

I due esploratori, equipaggiati di tutto, trascinando ognuno una slitta del peso di 130 kg con le provviste e le attrezzature, si muovono in territori ghiacciati dove le temperature variano da -21 a -46 gradi ma che possono scendere a -60 quando soffia il vento o quando si aprono improvvisamente nel ghiaccio crepacci insidiosi che fanno affiorare le acque gelide dell'Oceano Artico, il cui contenuto di energia influenza tutto il clima della Terra.

La prima tappa della spedizione è il Polo, da cui poi i due esploratori proseguiranno per la Groenlandia, che attraverseranno in tutta la sua lunghezza per giungere dopo 2500 chilometri all'estremo lembo meridionale il primo giugno.

I satelliti, ha spiegato Alain Hubert a Newton prima della partenza, compiono osservazioni a tappeto dall'alto, ma per esempio non riescono a determinare con esattezza lo spessore del ghiaccio artico, poichè la neve che lo ricopre falsa le misurazioni.

Così, in attesa di quello che dovrà fare poi CryoSat-2, in collaborazione con l'Agenzia spaziale europea a seguire il cammino di Hubert e Dansercoer vi è in orbita il satellite-sentinella dell'ambiente terrestre Ers2, il quale attraverso le informazioni prelevate direttamente dal campo (ogni 4 chilometri di percorso i due esploratori compiono misure dirette del ghiaccio, dello spessore della neve e della sua diversa capacità di riflessione delle onde elettromagnetiche inviate dalla spazio) si potranno perfezionare i modelli matematici delle rilevazioni satellitari per avere sin d'ora, automaticamente, un quadro preciso della situazione dei ghiacci artici, resi sempre più sottili a causa del global warming.

Così, col conforto di un iPod con musiche di Mozart e Neil Young ma, soprattutto con la convinzione di esser parte di un'impresa storica Alain Hubert e Dixie Dansercoer sfidano le condizioni estreme dell'Oceano Artico per provare di capire con precisione le condizioni di salute del nostro pianeta.

L'impresa Arctic Arc ha uno scopo educativo di sensibilizzazione sulle condizioni del Pianeta: in 40 Paesi del mondo 500.000 studenti dagli 8 a 18 anni la seguono via computer con materiale illustrativo.

Esplorazione sull'altro versante: By airship to the North Pole

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