E' stato trovato in perfetto stato di conservazione: pelliccia, zampe, tronco, occhi tutto in perfetto ordine; soltanto la coda presenta una mutilazione, dovuta probabilmente ad un morso. Il che fa pensare che possa essere rimasto coinvolto in una schermaglia contro un altro gigante predatore, anche se non ci sono ancora indizi sulla causa della sua morte.
Lo ha trovato, inciampandogli addosso, un pastore di renne lo scorso maggio in Siberia nord occidentale nella penisola russa di Yamal, coperto da uno strato di ghiaccio. Il fatto deve essere accaduto nel corso dell'ultima grande glaciazione, quando i mammut, apparsi circa 4,8 milioni di anni fa, cominciarono a svanire dal pianeta.
Tuttavia, i ricercatori russi ne hanno rivelato la scoperta soltanto adesso, dopo che la carcassa del piccolo mammut è stata esaminata da un gruppo di esperti giapponesi, i quali stanno già pensando di clonarlo attraverso il Dna che riusciranno a prelevare. Per clonare però un animale, servirebbe un genoma in perfetto stato di conservazione ma i tempi di degradazione della doppia elica sono molto rapidi e spesso non restano altro che frammenti di Dna interrotti e insufficienti per ottenere la clonazione.
Il dottor Adrian Lister, grande esperto di mammut del Natural History Museum, pensa che è la più importante specie trovata intatta da 200 anni a questa parte ed è la più completa. Ha inoltre aggiunto: "Affinchè un tessuto molle gigantesco sopravviva, deve essere sepolto rapidamente nella melma, o in un terreno che congela rapidamente. Non si sa ancora come il cucciolo di mammut sia morto, ma può essere caduto in una fosso, dove è stato rapidamente congelato".
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