Negli anni 70 si pensava che la scienza avesse vinto la guerra contro le malattie infettive. Alla gente fu fatto credere che malattie infettive quali il vaiolo, la tubercolosi, la polmonite, il tetano, la pertosse, il morbillo, la scarlattina e la difterite furono debellate da medicinali e vaccini scoperti grazie alla vivisezione e con la sconfitta del parassita che causava la malaria, la Comunità scientifica tirava un sospiro di sollievo. Ma presto si capì che questo inaspettato successo era in effetti solo un'apparente ritirata e con l'avvento della legionellosi, una grave malattia dell’apparato respiratorio nota anche con il nome di "
morbo del legionario", e dell'
Aids, nonchè con la comparsa di versioni resistenti ai farmaci di vecchie malattie come la tubercolosi e le infezioni da stafilococco, questo tipo di atteggiamento cominciò con lo sfaldarsi. Dopo un più che giustificato momento di sconforto, gli scienziati smisero di pensare a quando le malattie infettive sarebbero state annientate, iniziandoa domandarsi dove sarebbe apparsa la prossima epidemia. Con l'esplosione dell'
Ebola e del
virus di Marburgo in Africa, gli specialisti in campo medico compresero che la guerra era lungi dall'essere finita. La paura si diffuse a manoa mano che i virus
Junin,
Machupo e
Sabia apparivano in Sud America. Nel 1994 fece la sua comparsa un virus anonimo, conosciuto come
"X", uscì dalle foreste pluviali del Sudan meridionale uccidendo migliaia di persone per poi scomparire con la stessa velocità con cui era sopraggiunto, lasciando gli epidemiologi a domandarsi dove e quando sarebbe potuto ricomparire. Sembra probabile che esistono virus simili di cui non si sa nulla in Africa e Sud America. All'epoca, il professor
Stephen Morse, della
Rockfeller University , esperto di
Ebola disse: "Probabilmente quella che vediamo è solo la punta dell'iceberg della massa di virus che possono attaccare l'uomo. L'Aids e l'Ebola possono essere soltanto un'avvisaglia di molti altri virus mortali che potrebbero fare improvvisamente la propria comparsa tra gli uomini, in seguito a mutazioni genetiche o a cambiamenti sociali (e climatici- diciamo noi -) favorevoli alla malattia. Mai parole furono più veritiere, visto l'emergere di nuove malattie virali con una frequenza molto più intensa. Lo sta ad evidenziare quanto accaduto in un villaggio del Congo, dove
un misterioso virus ha ucciso, sinora, decine di persone, manifestandosi attraverso febbri emoraggiche che passano il sistema nervoso centrale e causano la perdita di sangue da occhi, naso e orecchie.
Ora gli scienziati stanno cominciando a mettere i nomi a centinaia di virus non comuni che fanno tossire, starnutire, che danno grossi problemi di respiro... Sono conosciuti come
cold viruses (virus freddi), e si trasmettono attraverso l'aria infestata da chi tossisce e starnutisce o dal contatto con la saliva o le secrezioni nasali di una persona infetta, direttamente o sulle superfici contaminate.
Proprio la settimana scorsa gli scienziati hanno descritto come le nuove tecniche di ricerca stanno scoprendo una miriade di nuovi virus respiratori - compreso un nuovo virus: monster-sized virus - e stanno unendo gli sforzi con grande impegno per meglio comprendere il ruolo di questi virus nella malattia.
"Abbiamo aggiunto alla lista un gruppo di virus,alcuni dei quali di cui non abbiamo mai sentito parlare prima" ha detto Kenneth McIntosh dell'Harvard Medical School in un meeting a Chicago sulla microbiologia. C'è da osservare, che soltanto di recente gli scienziati hanno potuto disporre di nuovi macchinari e strumenti sofisticati per combattere con mezzi più appropriati questi nuovi virus. Ha detto McIntosh a Chicago: "Noi sappiamo che essi sono là... ma non sappiamo cosa realmente dobbiamo cercare per conoscere la loro capacità di produrre la malattia" (chi è interessato all'articolo completo in inglese sul meeting di Chicago, clicchi Qui).
Dulcis in fundo, ogni Paese che riuscisse ad ottenere dei campioni di queste malattie e imparasse a diffonderle in modo efficiente, avrebbe a disposizione una potente arma capace di creare un panico generale le cui conseguenze potrebbero essere inimmaginabili.
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