Due ricercatori britannici,
Steve Rayner e
Gwyn Prins, sono tornati sulla decisione dell'Australia di non ratificare il
Protocollo di Kyoto, dicendo che non è riuscito a tagliare le emissioni di anidride carbonica. Il protocollo, che fissa gli obiettivi vincolanti per la riduzione dei gas ad effetto serra, secondo una relazione pubblicata sulla rivista Nature è stato lo "strumento sbagliato" per l'uso che se ne è fatto.
Il Protocollo di Kyoto è stato firmato nel 1997 da più di 160 paesi, che si sono impegnati a tagliare la CO2 ed altri cinque gas a effetto serra, ma tutto ciò non ha prodotto nessuna "riduzione dimostrabile" delle emissioni. Quel che è stato fatto, sostengono è "relativamente semplice" rispetto ai problemi del cambiamento climatico. Si dovrebbe sapere di più sullo strato di ozono, le piogge acide, le armi nucleari... Certamente a Bali, in dicembre, alla Conferenza sui cambiamenti climatici (Unfcc) si dovranno prendere decisioni importanti, sperando stavolta in un clima più solidale. E' lì che si dovrà decidere se continuare con il Protocollo di Kyoto dopo il 2012 o... rottamarlo.
Nel mentre, sono veramente dati da incubo quelli che, se confermati ufficialmente, sono le previsioni del rapporto ambiente dell'Onu sulla riduzione della biodiversità, d'estinzioni di massa, legate alla piaga del
global warming (surriscaldamento del pianeta), a ritmi cento volte più veloci rispetto a quanto evidenziato dai rilevamenti fossili, cioè, a prima della nascita dell'uomo. Da
Tg1:
Secondo le indiscrezioni trapelate a Londra, entro il 2050 proseguendo con questa situazione si estinguerebbero il 30 % degli anfibi, il 23% dei mammiferi e il 12% degli uccelli. Un'autentica strage, dunque, sospinta dalla sconsiderata intensificazione della produzione agricola attraverso il ricorso sempre maggiore da sostanze chimiche, fonti energetiche e acqua e all'estensione della superficie coltivabile. Proiezioni che s'intrecciano con quelle di uno studio di alcune università britanniche, sempre sui cambiamenti climatici, altrettanto allarmante. Se l'uomo non ridurrà le emissioni di anidride carbonica, le temperature potrebbero salire di oltre 6 gradi entro la fine del secolo, provocando l'estinzione più devastante della storia del mondo.Dobbiamo, forse, preoccuparci?
Fonte: www.metro.co.uk e Rai Uno
Immagine: geoscape.nrcan.gc.ca
No comments:
Post a Comment