Come è noto, l'energia prodotta dal sole non può essere sfruttata da un impianto elettrico come quello usato abitualmente nelle abitazioni, in quanto è necessario trasformare questa energia attraverso un inverter. Se si risolvesse questa "lacuna", chiunque, in futuro, potrà beneficiare di elettricità solare e risparmiare denaro. Il nano flakes ha il potenziale di convertire fino al 30% di energia solare in energia elettrica.
Con le nanotecnologie gli studi si evolvono in maniera veloce. Lo studio della materia a livello micro e nano (molecole, atomi, cellule, geni) è reso possibile da sofisticati strumenti d'indagine che indirizzano lo sguardo umano sempre più in profondità. Anche quando sono applicate al fotovoltaico.Il nano flakes permette di ridurre i costi di produzione di celle solari, in quanto, grazie all'uso di nanotecnologie, e alla sua struttura si può usare meno silicio.
Martin Aagesen (foto a lato), che è anche direttore della SunFlake Inc., dice inoltre che i nano flakes hanno anche la possibilità di sfruttare al meglio l'energia solare, nella distanza del trasporto di energia nella cella solare.
Durante il suo lavoro per la tesi di dottorato presso il Nano-Science Center and Niels Bohr Institute, Aagesen, scoprendo il nuovo materiale, non ancora catalogato, ha detto: "una perfetta struttura cristallina, a prima vista molto rara, in grado di assorbire efficacemente la luce e dal potenziale inequivocabile", che potrebbe diventare una perfetta cella solare...
La scoperta del nuovo materiale, come è ovvio, ha suscitato molta attenzione internazionale, meritando anche un articolo sulla rivista Nature.
Se le future celle di Aagesen imboccherranno la giusta strada, si rivelerà di certo, un importante passo avanti nello sfruttamento dell'energia solare.
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