Wednesday, February 13, 2008

La polvere del deserto del Sahara influenza il clima

Scienziati del NOCS (National Oceanography Centre, Southampton), a bordo del RRS Discovery (Royal Research Ship Discovery) sono in mare per studiare la polvere sahariana che soffia al largo delle coste d'Africa, e che sta innescando un'enorme fioritura di plancton nell'Atlantico orientale. La ricerca fa parte del Surface Ocean Lower Atmosphere Study (Solas) finanziato dal Natural Environment Research Council, NERC.

La polvere sahariana è ricca di azoto, ferro e fosforo e agisce da fertilizzante sulla produzione del plancton. Il Dr. Eric Achterberg del NOCS sta conducendo la ricerca e lo studio dell'effetto delle polveri sulle sostanze nutritive, sulla produzione del plancton e sul ciclo alimentare. La quantità di polvere coinvolta raggiunge i 500 milioni di tonnellate all'anno, ed è ritenuta sufficiente per influenzare il clima. Assorbendo e riflettendo parzialmente la luce solare, le particelle di polvere riscaldano l'aria ma raffreddano la superficie dell'oceano, incoraggiando la formazione di nubi, che rafforzano la riflessione della luce. Tali effetti possono essere di ampia portata: gli uragani nei Caraibi iniziano la loro vita appena fuori dal nord dell'Africa occidentale, con le polveri atmosferiche, che è uno dei molti fattori che influenzano il loro sviluppo iniziale. La polvere del deserto del Sahara portata dal vento svolge un ruolo cruciale nella fertilizzazione delle grandi zone dell'Oceano Atlantico. L'innesto delle sostanze nutritive e di alcuni metalli comuni sulla terra ma scarsi nell'oceano, stimolano la produzione di voluminose masse di plancton.

Le tempeste di polvere sono eventi sporadici, ha detto Eric Achterberg, e la polvere del Sahara può provenire da molte fonti. Essa può essere mescolata con la fuliggine degli incendi boschivi, e può cambiare le sua proprietà chimiche e fisiche non appena viene trasportata in atmosfera, a differenti altezze e a diverse condizioni di umidità. Queste complicazioni rendono difficile includere gli effetti della polvere nei modelli climatici.

Fonte: il professor €chos



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