Di tutta l'acqua presente sulla Terra, 1,4 miliardi di Km³ , solo l'1% è acqua dolce, cioè acqua che si può bere. Tuttavia 2/3 di essa si trova racchiusa nelle calotte polari e nelle nevi perenni. Così l'acqua disponibile ricavata dai fiumi, dai laghi, gli acquiferi rappresenta solo lo 0,26% delle riserve totali d'acqua dolce.
L'acqua potabile è quella destinata al consumo umano di tipo alimentare o domestico. Deve quindi possedere requisiti chimici, fisici, batteriologici e organolettici che la rendono sicura e gradevole. Non deve contenere sostanze organiche o germi patogeni (salmonella, vibrioni, batteri coliformi...) ma può contenere tracce di sostanze chimiche nocive. Può avere origine naturale (l'acquadolce delle precipitazioni, dei ghiacci,sorgenti, falde sotterranee) o essere ottenuta con processi fisico-chimici di depurazione.
Nei Paesi ad economia avanzata le fonti d'acqua dolce naturale sono sempre più inquinate dal ricorso massiccio ai prodotti chimici in agricoltura (fertilizzanti, pesticidi) e dagli scarichi domestici e industriali, nei Paesi poveri le risorse sono danneggiate dal degrado dei suoli e dalla contaminazione di microrganismi patogeni.
La scarsità d'acqua potabile è diventata ormai un'emergenza planetaria ed è probabile che in futuro sarà la causa scatenante di guerre per aggiudicarsene l'accesso e il controllo.
Secondo recenti stime fornite dall'OMS, oltre 1 miliardo di persone nel mondo non ha accesso ad alcun tipo di acqua potabile trattata. Ogni anno 1,6 milioni di persone, la maggior parte delle quali bambini di età inferiore ai 5 anni, muoiono per malattie diarroiche come il colera imputabili al consumo di acqua insalubre (tifo, colera, dissenteria) e alla mancanza delle infrastrutture sanitarie di base, mentre diversi milioni vengono infettati da parassiti trasmissibili con l'acqua. Gli Obiettivi di sviluppo del millennio chiedono di dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone prive di accesso ad acqua potabile sicura e a infrastrutture sanitarie di base.
L'acqua ha poi un ruolo fondamentale nell'agricoltura ed è quindi alla base della catena alimentare dell'intero Ecosistema. Secondo studi della Fao per arrivare a produrre un solo chilo di grano occorre addirittura una tonnellata di acqua dolce e per dissetare un bovino di 500 chili, occorre tanta acqua quanto ne serve per mantenere a galla un incrociatore.
Naturalmente il consumo maggiore di acqua verte sull'agricoltura, che a livello mondiale ne usa in media il 70 per cento, mentre in altri paesi in via di sviluppo questa percentuale sale al 90. Tuttavia solo il 20, 50% dell'acqua raccolta raggiunge le colture dato che gran parte di essa viene persa durante il trasferimento ai campi.
Da noi il problema è nella fatiscenza della rete idrica, fatta di condotte vecchie, realizzate nel corso dei decenni.
Si prevede che per il 2030 la produzione agricola mondiale dovrà aumentare del 67% per coprire il fabbisogno alimentare dei paesi in via di sviluppo.
Per rendere l'acqua potabile si utilizzano vari disinfettanti quali cloruri contenenti perossido, bromo, argento-rame, ozono... Tutti presentano benefici e svantaggi da valutare secondo le circostanze. Per trovare soluzioni innovative, sicure ed economiche si fa ricorso alle biotecnologie (felci geneticamnete modificate) e in altri casi alla tecnologia spaziale della Nasa, che si è ispirata ai dispositivi creati per rifornire di acqua gli astronauti in missione, che riciclano urina e fluidi umani, per inviare potabilazzatori portatili nelle zone di guerra. Presto i militari americani potranno contare su macchine che estraggono acqua direttamente dall'aria.
Esistono poi dispositivi economici e di ingombro ridottissimo, piccoli kit a forma di cannucce che depurano l'acqua mentre viene risucchiata. Tuttavia, il sistema più interessante è anche quello più antico è la luce solare.
Sodiswater è il progetto finanziato dall'Unione europea che si propone di diffondere una tecnica semplice ed economica per fornire acqua potabile sicura alle popolazioni dei paesi in via di sviluppo: esporre al sole per almeno 6 ore consecutive delle bottiglie d'acqua filtrata, onde poter sfruttare il potere sterilizzante della radiazione ultravioletta. Sodiswater si occuperà anche della fotocatalisi, ossia dell'impiego di catalizzatori (in questo caso nanoparticelle) al fine di accellerare la distruzione dei microbi ad opera del Sole.
Fonte: alfabeto prof.€chos
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