Per ironia della sorte, proprio quando qui a Nusa Dua è in corso la Conferenza sul clima, ha fatto la sua improvvisa comparsa... un terremoto di magnitudo 5.9, il cui epicentro è stato localizzato ad una profondità di 10 chilomentri al largo di Bali, colpendo la zona sud ovest dell'isola, scuotendo per qualche frazione di secondo anche il Bali International Convention Centre, dove sono riuniti migliaia di scienziati, esperti, politici, studiosi per cercare nuove strategie d'adottare contro la lotta ai cambiamenti climatici.
La scossa è stata troppo debole per innescare uno tsunami, han detto dall'agenza geofisica AFP, subito dopo il primo scrollo.
A parte un po' di spavento tra i 10mila delegati riuniti al Centro Congressi, il sisma non ha causato alcun panico. Tra l'altro, molti di loro avevano già lasciato la sala e quelli che c'erano hanno detto di aver sentito poco o nulla.
"E' stato come sentire un forte tremolio per tutto il piano, anche se ho pensato che era qualcosa che stava succedendo nei locali adiacenti. Un po' come sentire il rumore emesso da un grosso camion di passaggio", ha detto Yamil Bonduki, un delegato delle Nazioni Unite, aggiungendo inoltre: "Ho guardato intorno ma nessuno ha detto nulla, a parte qualche rapida occhiata alle pareti, al soffitto, al pavimento...".
L'arcipelago indonesiano si trova proprio sopra il cosidetto Anello di Fuoco, dove eruzioni vulcaniche e terremoti sono la più evidente espressione dello scontro tettonico tra la zolla del Pacifico e quella dell’Eurasia. Quando nel dicembre del 2004 lo tsunami si è scatenato sulle coste asiatiche, l'Indonesia è stata la nazione più colpita, provocando la morte di 168.000 persone nella sola provincia di Aceh.
Già stamane, sempre per ironia della sorte, le popolazioni indigene, in rappresentanza di tutti gli indigeni del pianeta, hanno attuato una protesta vivace e colorita (nell'immagine la polizia indonesiana tiene sotto controllo la situazione degli attivisti), in quanto è stato loro impedito ieri di accedere alla Conferenza. "Non vi è nessun sedile o targa in questa seduta plenaria a rappresentare gli indigeni, neanche nel Forum permanente delle Nazioni Unite sulle questioni indigene, il livello più alto nel corpo Nazioni Unite che dovrebbe occuparsi di diritti delle popolazioni indigene ", ha detto, non senza una nota polemica Hubertus Samangun, della delegazione Focal Point of the Indigenous Peoples.
"Le popolazioni indigene sono emarginate dal dibattito, e non c'è alcuna menzione su di esse in più di 5 milioni di parole nei documenti dell'UNFCCC ", ha dichiarato sconsolato ma agguerrito Alfred Ilenre di Edo People of Nigeria. E questo, nonostante siano le popolazioni indigene a soffrire di più dal cambiamento climatico messo in moto, scelleratamente, sulle nostre terre da altri...
A presto risentirciJohn Keyman
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